REGGINA - CASO FIDEJUSSIONE, il comunicato del club: "No a richiesta nuova fidejussione, provvedimento FIGC del 30 agosto 2018 impugnato davanti al TFN"

29.09.2018 00:02 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
REGGINA - CASO FIDEJUSSIONE, il comunicato del club: "No a richiesta nuova fidejussione, provvedimento FIGC del 30 agosto 2018 impugnato davanti al TFN"
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Arriva a mezzanotte inoltrata il comunicato della Reggina 1914 sul caso fidejussione. Il club ha deciso di impugnare al TFN il provvedimento della FIGC che obbligava 12 club (2 di B e 10 di C) a sostituire la garanzia fidejussoria richiesta per l'iscrizione ai campionati, emessa da un istituto, la Finworld, che ha "perso" la certificazione della Banca d'Italia quale agenzia autorizzata al rilascio di tali garanzie.

Nel comunicato si legge che "La Reggina 1914 ha chiesto, in via cautelare, immediata sospensione della efficacia del provvedimento impugnato e, nel merito, il suo annullamento o, in subordine, la rimessione in ulteriore termine non inferiore a giorni 40". In pratica, il club, nel caso in cui il tribunale sportivo di primo grado non accettasse di annullare il provvedimento FIGC datato 30 agosto (COMUNICATO NUMERO 59 - CLICCA QUI PER CONSULTARLO), chiede una proroga per rintracciare nuova garanzia.

Di seguito, ecco il comunicato del sodalizio di via Petrara:

La Reggina 1914 comunica di avere impugnato davanti al Tribunale Federale Nazionale il provvedimento della Figc che obbligava a sostituire la fideiussione regolarmente presentata in fase di iscrizione al campionato.

La Reggina 1914 ha chiesto, in via cautelare, immediata sospensione della efficacia del provvedimento impugnato e, nel merito, il suo annullamento o, in subordine, la rimessione in ulteriore termine non inferiore a giorni 40.

Il Club sottolinea la precisa scelta di adire a propria tutela la giurisdizione competente anziché uniformarsi a una richiesta che si ritiene vessatoria e ingiustificata.

Il club, certo delle proprie ragioni, esprime fiducia nella tutela dei propri diritti