MELFI-REGGINA 2-0 - Di Michele&Viola restano a casa, la sostanza non cambia. Il comune denominatore è un altro...

08.11.2014 20:10 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
MELFI-REGGINA 2-0 - Di Michele&Viola restano a casa, la sostanza non cambia. Il comune denominatore è un altro...
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© foto di Federico Gaetano

La bellezza del calcio è quando una squadra blasonata perde in casa di una piccolissima realtà. La Reggina, volenti o nolenti, rappresenta un blasone importante per la categoria, Melfi registra solo dodici anni (consecutivi, ndr.) nel professionismo. E fino a qualche tempo fa gli unici contatti tra le due società si segnalavano solo in sede di mercato, ultimo caso il giovanissimo Gaetano Ungaro.

Discorsi che lasciano il tempo che trovano perché nel 2014 la Reggina è penultima in classifica e deve ringraziare l'Aversa Normanna per non ritrovarsi all'ultimo posto utile. Il Melfi, invece, ha ben 12 punti in graduatoria allungando proprio sui calabresi nello scontro diretto.

Cozza, cercando di trovare il bandolo della matassa, nel post-Aversa Normanna ha dato la colpa dei mancati risultati al tridente. E ha preferito cambiare atteggiamento. In settimana si è lasciato a casa due pezzi da novanta, magari non in perfette condizioni ma certamente più utili alla causa di qualche giovane di belle speranze che dovrebbe seguire un graduale percorso di crescità. Né Di Michele, né Viola si sono potuti godere l'aria di Castrovillari né tanto meno di Melfi.

Spazio per loro, nel 3-5-2 disegnato da Cozza, non c'era. Ha trovato una maglia da titolare il giovane Maimone, sballottato in più ruoli quest'anno tranne in quello naturale: mezzala di centrocampo. Ungaro è stato arretrato in difesa completando il reparto con Crescenzi e Di Lorenzo. A centrocampo per il giovane Maita solo panchina con Rizzo in cabina di regia mentre Armellino e Dall'Oglio sono rimasti al proprio posto. In attacco fuori Masini per un tandem spento e privo di verve qual è stato Insigne-Louzada.

L'inizio di gara promette spettacolo con un botta-risposta tra Melfi e Reggina. Prima i locali rischiano di passare con Demarku su sviluppi d'angolo: il colpo di testa del difensore lucano si infrange sui guantoni di Kovacsik. Sulla ripartenza è Insigne a sprecare clamorosamente il più facile dei contropiedi. E al quarto d'ora tocca sempre allo "scugnizzo" sprecare un'ottima occasione: schema su punizione che libera proprio il numero dieci amaranto, impreciso da buona posizione colpendo la traversa.

Il Melfi ringrazia, orchestra un contropiede attento e veloce e timbra il cartellino. Dall'Oglio stende un avversario pronto a involarsi dalle parti di Kovacsik: fallo ingenuo ed ampiamente evitabile. Punizione dai venti metri per i lucani e della battuta si incarica Berardino che, con un fendente, beffa un colpevole Kovacsik sorpreso sul proprio palo.

È l'inizio della fine. Gli amaranto non riescono a raccogliere i cocci e collezionano gialli, dopo quello ai danni di Dall'Oglio tocca a Maimone. Un cartellino pesante ai fini dell'esito finale. Prima della conclusione del primo tempo è ancora il Melfi a bussare dalle parti amaranto con una conclusione dalla distanza di Caturano e una bella giocata di Fella.

A inizio ripresa Cozza non cambia disco e prosegue con un inadeguato 3-5-2. Maimone non è in partita, specie per un ruolo non propriamente suo. Lo si nota al 60' quando, dopo una serpentina di Tundo, entra in netto ritardo guadagnandosi con mezz'ora di anticipo la doccia calda.

Per il Melfi la strada che porta al primo successo stagionale si trasforma in una discesa trionfale. Scellerata l'idea di Karagounis di rimettere in gioco un pallone destinato al terminare sul fondo; al 62', così, Tundo si vede negare la gioia del gol dal palo ma la difesa amaranto resta nel mondo dei sogni consentendo a Tortori di siglare il più facile dei tap-in.

La cronaca lascia spazio a un'altra palla gol sciupata da un impreciso Insigne e al consueto ingresso di Maita, destinato a giocare solo il quarto d'ora finale nelle gare già belle che terminate.

Il triplice fischio, così come riportato dal collega Rocco Musolino per conto di Radio Touring, vede Cozza scappare negli spogliatoi e non rilasciare dichiarazioni ad alcun organo d'informazione, il presidente a colloquio proprio con il trainer e il resto della squadra restare in campo ad ascoltare i tifosi amaranto accorsi in un sabato pomeriggio novembrile alla volta di Melfi.

Cara Reggina, dove sei finita?