L'ANGOLO DEI TIFOSI - Ecco le nuove mail

12.07.2014 21:45 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
L'ANGOLO DEI TIFOSI - Ecco le nuove mail
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© foto di Federico De Luca

Ecco le nuove mail giunte alla casella di posta elettronica tuttoreggina@libero.it.

Potete continuare ad inviare le vostre considerazioni ESCLUSIVAMENTTE all'indirizzo sopracitato.

 


Gentile e stimata Redazione,
lasciando momentaneamente da parte il focus sulla Reggina, rimanendo purtroppo ancora sospeso il discorso sportivo, che comunque non é che lasci presagire granche di buono, essendo che la grande maggioranza delle altre compagini ha giá provveduto alla costruzione/conferma degli organici, ha messo in moto l´attuazione della programmazione sportiva ed amministrativa e provveduto alla diramazione delle liste convocati per il ritiro(oltre ad aver presentato documentazioni, permessi e fidejussione), e che vede parecchie squadre avere ambizioni importanti, sembra veramente che sará possibile competere solo per le briciole, ma raggiungere la salvezza in queste condizioni sarebbe giá un buon traguardo, ammesso di riuscire a partecipare...
Vorrei fare una riflessione sullo stato di salute del calcio italiano perché ultimamente, complice anche il fallimento della spedizione azzurra in Brasile(ma é solo l´ultima goccia...), si é ripreso un discorso atto, nelle intenzioni, a riformare il calcio  per dargli nuovo slancio ed un futuro da protagonista. Ovviamente il declino é sotto gli occhi di tutti, a cominciare dagli insuccessi nelle coppe europee, al livello di qualitá della Serie A, per non parlare di quello della Cadetteria, alla mancanza di terzini che sappiano marcare, al fatto che un buon esterno di centrocampo sia diventato piú raro di un politico onesto. Nelle intenzioni, si sa, é sempre tutto molto bello e positivo, ma di solito, i cambiamenti proposti, chissá perché vanno sempre a peggiorare la situazione generale, migliorando peró la situazione specifica dei pesci grossi. La riforma sulla spartizione dei diritti tv ad esempio ha portato a coinvolgere anche Lega Pro e Serie B ma di fatto la fetta piú grossa va a finire sempre ai soliti noti e nel frattempo questa fetta in percentuale é cresciuta. Si sono imposte rigiditá in termini di under ed etá media ma guardando in serie A si é sempre piú inondati di calciatori stranieri e non sempre di qualitá. Ed anche nelle squadre primavera si assiste ad un fenomeno simile non essendoci quasi piú un organico di soli giovani italiani. Un´altra cosa che infastidisce é che in questo discorso si é escluso gli allenatori. Anzi si sente dire sempre piú spesso che "i nostri tecnici sono i piú preparati al mondo", peró aggiungo io, al momento vincono, e non sempre, solo quando prendono le redini di Club appartenenti a sceicchi. E molto spesso hanno il vizio di non schierare i calciatori nei loro ruoli... In piú cosí facendo si nega un ruolo decisivo, facendo peggio di quei presidenti dall´esonero facile. Adesso assistere ad una battaglia tra forze che personalmente ritengo "reazionarie"(chi piú, chi meno) per accaparrarsi la poltrona federale dovrebbe risvegliare l´attenzione ai piú, oltre che far suonare qualche campanello d´allarme. Si prendono a esempio da imitare, come al solito, modelli improponibili, perché diversi sono i contesti, economico, strutturale e persino culturale. Ma le scorciatoie hanno sempre il loro fascino. Per quale motivo non si é piú capaci di proporre un modello nuovo o vecchio che sia ma che sia nostro? Questa é la classe dirigente del nostro calcio, ovvero questi sono i nostri politicanti. Personalmente rimpiango alcuni aspetti del calcio di venti-trenta anni fa, piú dispersivo, ma con spazio a sufficienza per ogni realtá, piccola o grande che fosse. Con le proposte odierne, che altro non sono che diktat di gente che ha bisogno di ulteriori capitali da dirottare in borsa, si vuole cosí sempre piú restringere il campo in modo da lasciar pascolare ed ingrassare i pesci grossi e togliersi di mezzo quelli medio-piccoli. Discorso preso a prestito dalla politica economica in cui evidentemente non é bastato il disastro fatto con le piccole e medie imprese, di fatto soppresse a suon di riforme, e che costituivano la parte sana e vincente del nostro tessuto sociale. Si "risolve" cosí anche il problema degli esuberi annuali dei vivai(non della Reggina ovviamente, ma dei grossi Club), mandando i giovani promettenti in prestito tra Serie B e Lega Pro e cedendo quelli meno promettenti. D´altronde se ogni Club esistente mandasse avanti il proprio vivaio, "producendo" calciatori, si creerebbe una offerta maggiore della domanda stessa. Secondo me é vero che bisogna cominciare dai vivai, ma bisogna farlo nella maniera giusta. Che non é evidentemente quella di sfornare talenti in quantitá, come il pollivendolo sforna pollastri. Oggigiorno un giovane prima lascia il vivaio e meglio é per il club d´appartenenza. Si parla tanto di lasciar tempo di crescere ai giovani ma giá nei vivai avviene un movimento di scambi da una societá all´altra, creando pressioni, aspettative, malumori, e poi si pretende che un Club ad esempio di serie B faccia esordire e giocare con costanza un diciassettenne ancora acerbo. In questa maniera si scarica il problebma al livello successivo ma non lo si risolve. Quindi occorre urgentemente trovare una dimensione ed un equilibrio tra le esigenze "commerciali" dei Club, l´inseguimento del risultato sportivo e l´attivitá quotidiana di mantenimento delle Societá. Sarebbe bene studiare delle forme di auto sostentamento, che non possono peró essere, o almeno non solo, lo Stadio di proprietá ed attivitá ricreative e commerciali all´interno dello stesso, bensí anche delle forme di interazione-coinvolgimento col tessuto sociale locale, oltre che un rapporto trasparente ed aperto con i tifosi, la componente piú importante.
Cordiali saluti 
Alberto Murolo (e scusate il "Trattato")

Ps. La proposta seppure estemporanea del tifoso Ivan in merito agli abbonamenti pay per view la trovo molto appropriata ma purtroppo dubito che sia attuabile, essendoci legati mani e piedi in lazzi e lacciuoli vari tra concorrenza dei mercati ed anti trust varie... Certo peró che se in Via delle Industrie volessero.....
Pps. Anche quest´anno la gioia di poter vedere Fabio Caserta vestire la Maglia Amaranto pare ci verrá negata, misteri della Fede....

 

Carissima  REDAZIONE , e carissimi TIFOSI, quanto schifo sta nascendo da questa società  (....) ogni giorno ne spunta una, non se ne può più (...) ,è meglio il fallimento (...)
E' una società che fa acqua da tutte le parti,come una nave affondata, che tristezza vedere affondare la nostra REGGINA, piano piano, è un grandissimo scempio , mai avevo visto una società di calcio sbriciolarsi in questo modo  (...)

Rosalba

LA REDAZIONE RISPONDE: Rosalba, a nostro avviso, chi tra i cittadini reggini e i tifosi della Reggina sostiene che è meglio il fallimento, allora secondo il nostro avviso deve chiarirsi con se stesso cosa significa tenerci davvero ad una squadra. Noi NON ci auguriamo alcun fallimento e anche se fosse la soluzione migliore, resterebbe comunque la tristezza e la rabbia di vedere fallita e defunta la squadra che ci fa comunque palpitare i cuori, in qualsiasi serie e categoria.

 

buongiorno,
vi ringrazio per la pubblicazione del mio sfogo e per la repentina risposta, anche se visto i termini con cui Vi siete posti vorrei fare un pò di chiarezza sul mio pensiero e confrontarci in maniera positiva.
Credo che oggi le componenti del mondo calcio Reggina in particolare rimangano: Reggina(società, dirigenza, squadra), pubblico, stampa. La prima è senza dubbio trainante, se tutto gira nel verso giusto le altre due componenti seguono con voglia entusiasmo orgoglio. Ma se cosi come ci è capitato non fosse?E' fuori discussione che la nostra società dal miracolo del -15 abbia perso qualcosa, quella capacità di voler e poter farcela, quella di una scelta oculata di un parco giocatori motivato, quella conoscenza e capacità di sfornare ragazzi dal settore giovanile, la capacità di coinvolgere la gente senza slogan ingannevoli, ma coinvolgerla creando spirito d'appartenenza. Ma in questa valle di lacrime, che oggi rappresenta la nostra realtà, possibile che  tifosi e organi di informazione siano completamente esuli da 
colpe? mi chiedo una piccola porzione di responsabilità non appartiene anche a noi? Abbiamo la superbia di  non  dover cambiare atteggiamento perchè  tutta colpa della Reggina?  

Ribadisco è l'ANNO ZERO e tutti dobbiamo imporci un cambiamento per il bene più importante.
Grazie per l'opportunità 

Antonio C.

LA REDAZIONE RISPONDE: Antonio, è chiaro che quello 0,001% di colpe  è attribuibile al pubblico che non affolla i gradoni dello stadio Granillo. Ma, ribadiamo quanto detto oramai da anni, questo è il calcio, secondo qualche presidente, del business sfrenato e personale. I profitti sono privati e i debiti pubblici: è una cosa accettabile? Questo è il calcio in cui, probabile, si stabilisce di "mescolare" le 60 di Leega Pro e non applicare i criteri geografici, solo per pauri di eventuali disordini...E' una cosa che fa invogliare a seguire il calcio oppure fa davvero desistere anche i più appassionati? La Reggina ha navigato per anni sotto questa figura accentratrice di Foti, che ha sempre destato variegate reazioni. Non c'è dubbio che il modello-Reggina dal 2007 ad oggi, sia stato leggermente fallimentare, sia in termini di risultati sportivi che sotto l'aspetto economico. Il prossimo è comunque l'ano zero, ma che lo sia davvero e non una finta rivoluzione gattopardesca.