PER LA REGGINA 2014, FORSE IL PRIMO PASSO DA FARSI SAREBBE DI...

27.12.2013 20:53 di  Franco Cleopadre   vedi letture
PER LA REGGINA 2014, FORSE IL PRIMO PASSO DA FARSI SAREBBE DI...
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© foto di Federico Gaetano

PREMESSA

Con il freddo inverno che flagella  l’ Italia e l’ Europa, anche il punticino contro l’Avellino può servire a riscaldare gli animi e abbassare i toni da mortorio,  nei confronti degli amaranto. Non che il pareggio ci soddisfi, ma quantomeno  interrompe la serie di sconfitte che  hanno bruciato  gli entusiasmi  per il centenario . La trasferta di Terni  può servire  alla squadra  a consolidare  l’intesa tra i reparti e possibilmente  scalare qualche  posizione classifica. L’interruzione del campionato arriva giusto un tempo per allentare la tensione per Società, tecnico, calciatori, mass media e tifoseria. Atzori è fiducioso  in qualche rinforzo ,  noi però,  memori  di precedenti promesse fatte a Dionigi in fase contrattuale, vogliamo sperare che il  tutto non si risolva con l’arrivo  di qualche pulcino…da latte… Nostri amici  non vedono in Atzori il marinaio idoneo a portare la nave in porto, noi aggiungiamo che il pilota  non è giudicabile se il natante ha i motori in avaria e/o le vele non  sono spiegate. Immaginate un falegname  che per sega ha un coltello da macellaio e per  tenaglie la pinzetta delle unghie ? 

LA PARTITA DI IERI

Tutto negativo ? Certamente NO! Abbiamo visto una Reggina  più reattiva, fino a quando le energie, sia fisiche che mentali  non sono entrate in riserva. Buoni  i primi 20’/25’ del primo tempo . Quando ,però l’Avellino è salito in cattedra, e ci riferiamo principalmente ai 20, 25 minuti finali, c’è voluto un grosso colpo di reni di Zandrini al 74’ per  deviare sulla traversa  il  bel colpo di testa di Castaldo  e non chiudere, per i reggini,  l’incontro con un altra sonora beffa. Ma ormai alle beffe siamo abituati e attendiamo l’anno nuovo per vedere se è possibile… restituirne qualcuna.

Dopo appena 2 minuti dal calcio d’inizio, gli amaranto  con Di Michele vanno  in rete, che concretizza  un bel lancio rasoterra di Fishnaller,  e seppur  circondato da  diversi  avversari, l’attaccante di Guidonia fa partire un tiro a mezz’altezza a fil di palo che batte Seculin. Il goal iniziale  libera la mente degli amaranto da tante  paure,  per cui  la squadra,  posta a confronto con quella di precedenti giornate , appare più tonica  in ogni reparto, esprime  maggiore concentrazione, si vede  che c’è più  testa , maggiore  calma  nell’impostare l’azione  e quindi meno improvvisazione.

Quel pizzico di coraggio in più,  produce  meno passaggi sbagliati,  miglior fraseggi tra i reparti,  più padronanza  nel controllo della palla , specie a centro campo, dove Maza  da’ più equilibrio , facendo  da spalla assieme a Fishnaller, per Di Michele. Non  riusciamo  a capire  come mai  Atzori 1° , Castori e Atzori  2° non hanno attinto con maggiore continuità al contributo dello spagnolo.  E’ stato detto che  è lento, forse perché ragiona di  più, rispetto ad altri, e ciò gli consente  di  ridurre i margini di improvvisazione non  costruttiva,  che spesso hanno  caratterizzato  questa Reggina. I tecnici c’insegnano che il ritmo partita si acquisisce  giocando e se a Maza manca la continuità,  ciò, probabilmente è dovuto al suo impiego a intermittenza… come le frecce della macchina…dei carabinieri… Abbiamo anche apprezzato il gioco sulla corsia di sinistra di Contessa, che a parte alcuni controlli di palla sbagliati, e la mancanza dei 90 minuti nelle gambe , ha dato il suo apporto alla manovra, forse  più  a quella offensiva che  difensiva, al contrario di Di Lorenzo che si è trovato più spesso sulla linea di difesa  che a dar man forte all’attacco , pur sapendo che non nasce come attaccante, bensì difensore. Di Michele, coadiuvato da Maza, Fischnaller e Sbaffo,  ha tenuto meglio il campo, con fraseggi e triangolazioni che avevamo dimenticato. Purtroppo, però, la manovra offensiva è sempre scolastica, qualunque difensore  avversario con esperienza  e tempismo, la  interrompe e  fa ripartire la propria squadra.  Ciò comporta  che con frequenza  il centro  campo amaranto  appare sbilanciato  e da tale criticità nascono i guai per la difesa e le sconfitte .
 
RIFLESSIONI SULLA DIFESA 

Non abbiamo visto da parte dei difensori  respinte avventate, se non in misura fisiologica. Ci  è  sembrato che ogni rilancio  sia stato frutto di  ragionamento, anche se… di nanosecondi, cosa che non avveniva in precedenza. Strasser diventa sempre più padrone del centro della difesa, e se non avesse toccato con la mano la palla in area, sarebbe andato oltre  la sufficienza . Ipsa  per fortuna non ha commesso la cazzata di turno e  Zandrini raggiunge la sufficienza per il colpo di reni al 74’,anche se in qualche occasione, probabilmente l’esordio, gli stava giocando il tiro mancino.

L’AVELLINO

Avevano davanti una squadra in piena corsa per posizioni di eccellenza finali e forse ciò, come accaduto con l’Empoli, ha dato maggiori stimoli agli uomini di Atzori, specie dopo il goal iniziale. Ma  nel secondo tempo, la squadra dell’ex Rastelli è stata padrona del campo con un gioco più intenso sia come manovra che per attacchi alla porta di Zandrini. La Reggina  per evitare la  sconfitta  si è vista costretta  ad abbassare  il baricentro, favorendo le incursioni avversarie e si sa che quando la retroguardia è molto pressata, prima o poi capitola . Ieri  può dirsi fortunata se non è stata piegata   sul finale ad opera di Castaldo  all’89’.In definitiva la squadra che fu di De Mita e che ha dato a natali all’ ex amaranto Carlo Mupo,  ha dimostrato che non è con i nomi altisonanti  che si occupano i vertici della classifica, bensì con  atleti che formano gruppo, sono dominati da pensieri positivi , e non si accontentano della mediocrità.

UNO SGUARDO AL FUTURO

C’è un proverbio reggino che recita “  a cera squagghia e u Santu non camina” ( La cera si scioglie e il Santo non cammina ) e questo si addice bene alla classifica  della squadra del Patron Foti. Il prof.  Benvenuto Cucinotta, da Cagliari, afferma che la presenza  in  campo di Maza  ha dato più ordine e sicurezza al centrocampo e se la squadra continuerà ad esprimersi come ,nel primo tempo, con  tre/quattro   innesti di categoria  e quindi di esperienza e di qualità  si può sperare nella salvezza.
Se andiamo a rivedere le venti partite fin oggi disputate constatiamo che la precaria posizione in classifica ha origine o da errori individuali ,o da prestazioni collettive molto al di sotto della sufficienza , o da mancate assegnazioni di calci di rigore netti ( tra gli ultimi vedi Palermo o Brescia ) . Ciò  ha creato nella squadra  contrazione delle attese,  subentro di  tensione  e  attenuazione  di  autostima,  per cui tutto oggi  si complica , ma  guardando bene la classifica si scopre  che nulla  e definitivamente  perduto.

Punto di forza della Reggina 2014, potrebbe essere Sbaffo che ieri davanti  alla difesa ha dettato i tempi e verticalizzato.  Obiettivo della Società dovrà  essere quello di dare qualità, convinzione ed esperienza al gruppo .  Uomini come Maza non possono essere lasciati   per l’intero  incontro in panchina.  Lo spagnolo  è  creativo,  ha buona visione di gioco, scarta  l’uomo, ed ieri ha dialogato bene con Di Michele. Un compito  maggiore attende chi sarà chiamato a raccogliere i cocci di questa squadra per costruirne una nuova.  Forse il primo passo da farsi sarebbe quello di affidarsi ad un mental coach , professionista  in grado di tirare  il meglio dal singolo che rimarrà  anche dopo il mercato di riparazione, convincendolo  di essere capace con il proprio contributo a  migliorare la  situazione, attraverso  pazienza, impegno e perseveranza. Ci sono  cinque verbi  o  comportamenti che ciascun calciatore dovrebbe conoscere :condividere, collaborare, aiutare, supportare, sopportare, al fine di rafforzare vincoli di amicizia  e di collaborazione  destinati a produrre effetti moltiplicativi anche  in campo.

 

Nostro gradito ospite di oggi l’amico Franco Caccamo opinionista e radiocronista di Radiotouring per le partite che la Reggina disputa al Nord.

La Reggina interrompe la striscia negativa, contro l’Avellino gli amaranto riescono ad uscire imbattuti dal Granillo ed evitano una nuova debacle interna, un brodino il pareggio ottenuto al termine di una partita, che ha messo ancora una volta a nudo tutti i limiti di questa formazione. La gara si era messa benissimo, ma allo splendido gol di capitan Di Michele, in apertura, ed un primo tempo tutto sommato accettabile, non ha fatto seguito una ripresa dello stesso tenore, tanto che alla fine a recriminare sono gli ospiti, per non essere riusciti a portare a casa l’intera posta in palio.Alla fine della prima parte del calvario manca solo la trasferta di Terni e numeri alla mano questa squadra, nella migliore delle ipotesi, potrà girare a quota diciassette, cioè la metà dei punti da dover conquistare nel girone di ritorno, per ottenere la salvezza. Questo ci fa capire quanto sarà arduo invertire la marcia senza intervenire in maniera radicale nel mercato di gennaio, per gli altri “mercato di riparazione”. Ma quali saranno le capacità di investimento della Reggina Calcio? E, soprattutto, si riuscirà a convincere i calciatori ad accettare una piazza delusa ed il rischio di una possibile retrocessione in lega pro? Due quesiti, questi, ai quali il patron Foti dovrà rispondere con i fatti nei prossimi giorni, al momento fanno fede le dichiarazioni di mister Atzori il quale conferma, ancora una volta, le rassicurazioni ricevute da parte della società riguardo il rafforzamento dell’organico.
Dando per riuscita l’operazione rinforzi, toccherà al Tifoso fare la sua parte e rimandare eventuali contestazioni al termine del campionato, sostenendo vecchi e nuovi con quel calore già in passato più volte dimostrato. Sarà questo il modo di stringersi attorno a quella che è la massima espressione sportiva della città nell’anno del centenario.
Difendere la categoria per Reggio è anche una questione economico - sociale a cui nessuno dovrà sottrarsi, certo non c’è l’obbligo, ma l’accortezza di starsene zitti, almeno fino a giugno, quella si. Dando per riuscita l’operazione rinforzi.