LA REGGINA E IL DISCORSO DELLA SEDIA A DONDOLO

14.12.2013 16:50 di  Franco Cleopadre   vedi letture
LA REGGINA E IL DISCORSO DELLA SEDIA A DONDOLO
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© foto di Federico Gaetano

A volte per farci capire, ricorriamo a ragionamenti o esempi,  tratti dalla vita pratica. Per tentare di comprendere meglio l’attuale  momento della Reggina   mi vengono in mente  tre riflessioni :
1) Quante alici pescherebbe una rete a maglie quadrate  con il lato di  10 cm ?
2) Quale sarà il rendimento di un motore a scoppio in cui 2 candele sono bruciate ?
3) Il discorso della sedia a dondolo
L’esempio della rete si riferisce all’attuale portiere amaranto, Massimiliano Benassi.Non abbiamo nulla contro  di Lui , anzi saremmo ben lieti di fargli riacquistare serenità, ma  non saremo certamente noi a scoprire, che con un altro portiere la Reggina ,oggi, avrebbe almeno 6-7 punti in più in classifica e non occuperebbe Il penultimo posto . Purtroppo, abbiamo già scritto, che il 70% dei tiri che gli arrivano, di destro, sinistro, testa, alti, bassi, centrali, orizzontali, verticali, forti, lenti, con sole, pioggia, luce, ombra, buio,  neve, ghiaccio, terremoti, lampi o tuoni, finisce in rete. Fermo restando il suo indubbio valore, psicologicamente , non ha forse  ancora smaltito, l’imputazione per illecito sportivo  in Cremona quater, del recente 10 Luglio … anche se successivamente è stato  prosciolto. Il proscioglimento  dovrebbe dargli  tranquillità per evitare certe papere, come quelle compiute ieri sera  sul primo gol  su tiro di Rosseti  e spinta in rete da Rosina al 38’, o al  85% sul secondo goal  ad opera dello stesso Rosseti  su un tiro, non certo imparabile sul palo che avrebbe dovuto coprire. Conscio della papera commessa sul primo goal,alla fine del primo tempo,  è uscito per ultimo dal terreno di gioco, forse in attesa dei fischi della tribuna, come per dire, fischiatemi pure perché ho sbagliato, ma arrivato sotto la tribuna  è stato accolto  a sorpresa , da applausi di incoraggiamento. I fischi sono  arrivati , però ,  appena tornato in campo per la ripresa ,proprio dalla curva Sud, sede del tifo organizzato,  che  lo ha anche successivamente  beccato ad ogni tocco di palla. Speriamo che il Mr  gli conceda un po’ di riposo, per consentirgli un minimo di recupero di energie mentali  e…di attrezzarsi con una rete di 1 cm se vuole pescare alici…Un proverbio cinese afferma  “ Non possiamo evitare che gli uccelli dell’ansia e della preoccupazione volino sulla nostra testa; possiamo però evitare che ci facciano il nido” .Questo compito spetta principalmente ad Atzori.
L’ESEMPIO  DI BAIOCCO
 Anche Baiocco l’anno scorso iniziò male , almeno le prime tre quattro partite, poi fu un crescendo di sicurezza e se ancora siamo, in serie B, lo dobbiamo all’ultima sua parata miracolosa a pochi secondi dalla fine a Vicenza .Baiocco è in prestito al Benevento,su 15 partite ne ha giocate 9 e dal 3 Novembre è in panchina. Anche  Benassi  che ha un contratto con il Lecce fino al 2015, alla Reggina è in prestito, per cui non vedremmo  male un rientro dai prestiti per entrambi.  Ma  risponde a verità la notizia che fu proprio Atzori a non volere  Baiocco , o ci troviamo difronte ad un altro caso Puggioni-Cassano ? Al limite se non si può puntare ancora su Zandrini, meglio,in questo momento  il terzo portiere Licastro,che  quanto meno è più tranquillo… consci,tuttavia  che tutta la squadra,difesa e centrocampo compresi…, dovrebbero proteggere meglio la porta dagli attacchi avversari.   
IL CASO COCCO
L’esempio del motore a scoppio, con due candele funzionanti  invece di 4 si riferisce all’attacco amaranto . Nel calcio , specie quando la classifica non aspetta altro, che la marcia funebre, bisogna essere pratici e non vivere di speranza. Praticità significa misurare la situazione con la massima precisione… quasi con la scala Kelvin (che si usa  in fisica ). Il non vivere di speranza significa non attendere che Cocco ritorni ad essere quello del 2011-2012 dell’ Albinoleffe, quando su 31 partite disputate segnò 12 goal. Ieri sera ,ci dispiace per Atzori sul quale è riposta anche la nostra fiducia, ci attendevamo se non proprio dall’inizio, almeno per un tempo Gerardi, che invece è subentrato al 69’ e qualcosa di buono l’ha fatta vedere, specie al 72’ quando dopo uno scambio con Di Michele ha lasciato partire un forte tiro, anche se centrale, che Lamanna ha respinto. Cocco si è mosso discretamente per  i primi 25 minuti circa, poi , abbiamo giocato in 9.
L’ATTACCO AMARANTO
La squadra manca di punti riferimento in attacco. Di Michele,fa quello che può con luci e ombre settimanali. Ieri , comunque, al 36’ gli arriva a due metri dentro l’area di rigore senese, un bel lancio di Lucioni, ma viene platealmente sgambettato da Giacomazzi, che qualche minuto prima aveva commesso analogo fallo su Sbaffo al limite dell’area, senza essere neanche ammonito. Per l’arbitro è tutto regolare. Se lo stesso fallo l’avesse commesso un difensore reggino il rigore contro sarebbe stato netto. Che dire di questi arbitri miopi, presbiti o strabici, come ha anche dimostrato ieri Gavillucci, pro o contro la Reggina ? Quando ora Sbaffo, sembra dare quell’apporto che da lui si attendeva , principalmente come pendolo tra mediana ed attacco, e proprio l’attacco che non realizza. Ieri ordinaria amministrazione per il portiere senese Lamanna, a parte il colpo di testa di Lucioni al 59’ che colpisce il palo a un metro da terra, o al 72’ quando con dai e vai  tra Di Michele e Gerardi, quest’ultimo fa partire un forte tiro che l’ex portiere del Bari para a stento.
LA MINI RIVOLUZIONE DI ATZORI E QUALCHE PROSPETTIVA
Ieri ,Atzori, sin dall’inizio, ha cercato di rimescolare i ruoli, invertendo le posizioni di Lucioni e Ipsa  o nel secondo tempo, quando per sostenere meglio l’attacco è passato dal 3-5-2- al 3-4-3  sostituendo  Maicon, con Falco  e Dall’ Oglio con Louzada ,ma la musica non è cambiata. Sbaffo c’insegna che un giocatore per rendere ha bisogno di continuità  in campo, essendo diverso ciò che si vede in allenamento e quanto si riesce a rendere in partita. Lo stesso risultato l’ avremo quando riutilizzeremo Maza . L’unico che forse non risente dello scarso utilizzo è Gerardi, anche se  entrando a partita iniziata, è più mobile. Si parla del rientro dal prestito  di Arrighini dal Pontedera, Lega Pro, prima divisione, dove ha già realizzato su 15 partite 6 reti. Potrebbe essere una soluzione ? Per mantenere i buoni rapporti con il Lecce si potrebbe chiedere   Miccoli, che forse avrebbe piacere di tornare in serie B.
LA REAZIONE DEL PUBBLICO
 A fine gara il pubblico ha contestato con fischi  la squadra . Qualche barlume di speranza l’ha lasciata trapelare Atzori nelle interviste di fine partita, quando ha detto che probabilmente la squadra alla riapertura delle liste, sarà rinforzata. Potendo, consiglierei ad alcuni calciatori chiacchierati o poco utilizzati, di cambiare a qualunque costo aria, dal momento che una malaugurata retrocessione della Reggina in Lega Pro, li vedrebbe coinvolti negativamente nel corso del mercato estivo.Oggi per una nuova piazza, partirebbero dalla serie B e non da retrocessi dalla serie B.
DIFFERENZA FRA REGGINA E SIENA
Ieri la differenza  l’hanno fatta i vecchietti del Siena : Giacomazzi in difesa e Rosina in attacco. Specie Rosina ci ha dimostrato quanto un buon cervello a centrocampo possa essere utile a tutta la manovra difensiva  e offensiva . Gli applausi del Granillo che Rosina  ha ricevuto a fine gara, non sono da attribuire solo al fatto che è figlio di Calabria ( Belvedere Marittimo ), ma forse principalmente per quanto ha fatto vedere in campo.
IL DISCORSO DELLA SEDIA A DONDOLO
Si riferisce, all’intera squadra, che pur essendo migliorata in fase offensiva con il ritorno di Atzori, è dominata dall’ansia , e come la sedia a dondolo, pur muovendosi sempre, non riesce a fare passi in avanti,… e lasciare i bassifondi della classifica.