Basket in crisi, "Serie A a pezzi, in quattro rischiano l'addio"

31.05.2020 13:05 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Basket in crisi, "Serie A a pezzi, in quattro rischiano l'addio"
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Situazione decisamente drammatica per il basket italiano. Mentre la Pallacanestro Viola ritrova un campionato nazionale, in massima serie quattro piazze storiche sono decisamente sull'orlo del baratro.

Si legge su Gazzetta dello Sport di oggi: "Serie A a pezzi, in quattro sono in grande difficoltà".

"Prima Pesaro, poi Roma, Cremona e Pistoia. Sono quattro le società che in questo momento non sono in grado di garantire l’iscrizione alla prossima Serie A. Il campionato si è concluso senza verdetti sul campo ma tra ipotesi di autoretrocessioni e sparizioni poco meno di un quarto dell’ultima Serie A a 17 squadre è in gravi difficoltà. Pur con modelli societari diversi, dal classico patron a Roma e a Cremona, ai consorzi di Pesaro e Pistoia, le motivazioni sono simili: la crisi economica seguente all’emergenza sanitaria sta erodendo quelle basi su cui i club hanno fondato la propria attività e sta anche facendo mancare la garanzia di quegli elementi, uno su tutti gli introiti del pubblico, da cui si è sempre partiti per stabilire il budget per la futura stagione.

I dubbi di Pistoia

Dopo sette anni di Serie A, anche Pistoia sta riflettendo. Come per Pesaro, la scadenza è il 15 giugno, data stabilita dalla Federazione per chiedere il riposizionamento nei campionati, cioè l’iscrizione a un livello più basso di quello di cui si ha diritto. «Quello che posso garantire - dice il presidente del club Massimo Capecchi - è che l’anno prossimo a Pistoia la pallacanestro ci sarà. Quello che non posso assicurare è se saremo in Serie A. Ma noi non molliamo». Pistoia è sostenuta da un consorzio di un centinaio di aziende, tra cui anche realtà solide come Conad, e da un gruppo di sponsor: il principale è OriOra, bevanda dell’azienda Fredianelli & Co. di Porcari (Lucca) con cui sono in corso trattative per il rinnovo. «Il nucleo di sponsor storici - spiega Capecchi - non scappa ma tutti devono verificare il budget a disposizione. Il credito di imposta relativo agli sponsor sarebbe importante». L’altra gamba che sostiene il basket di Pistoia è il consorzio presieduto da Alberto Peluffo: «I soci si vedranno nei prossimi giorni - continua Capecchi - la chiusura ha colpito in modo più o meno articolato le aziende e quindi si capirà che sostegno potranno dare. È innegabile che se qualcuno volesse darci una mano, sarebbe gradito».

La programmazione

Come per le altre società, anche quelle che si iscriveranno sicuramente, uno degli aspetti più delicati è la programmazione di una stagione senza avere certezze. Oltre al sostegno dei soci e degli sponsor, in dubbio è anche quello del pubblico. Al momento non è dato sapere se e quando i palasport potranno ospitare gli spettatori che, oltre alla passione, offrono alle società parti consistenti delle entrate tra abbonamenti e biglietti. «Come ha detto il Governatore della Banca d’Italia Vincenzo Visco - dice Capecchi - che ha citato Socrate: “Sappiamo di non sapere”. Il mondo si è girato di 180 gradi. La prossima settimana abbiamo altri appuntamenti, non credo che arriveremo a una decisione. Sfrutteremo fino all’ultimo momento il tempo a disposizione per valutare e vagliare tutte le strade. O buttiamo il cuore oltre all’ostacolo o facciamo un passo indietro. Tra alti e bassi, abbiamo disputato sette stagioni consecutive in Serie A. La squadra della scorsa stagione piaceva perché lottava su tutti i palloni. Ecco, noi vogliamo andare avanti così».

Pesaro

Simile la situazione di Pesaro. Anche qui c’è un Consorzio che possiede lo storico club che proprio in questi giorni, 30 anni fa, vinceva il secondo scudetto della storia. In campo c’era Ario Costa, il centro diventato presidente. Nei giorni scorsi Costa si è incontrato con la Fratelli Beretta, azienda che con Carpegna Prosciutti è sponsor della squadra. Per ragioni di visibilità, la Beretta sarebbe più interessata a vedere il proprio marchio in Serie A e aspetta di conoscere le decisioni del club. Sabato prossimo è in programma una riunione del Consorzio. Sempre sabato prossimo dovrebbe essere presentato Livio Proli, l’ex presidente di Milano che diventerà consulente di Pesaro.

Roma e Cremona

Claudio Toti e Aldo Vanoli hanno lanciato allarmi per ora inascoltati. Anche nel 2012 il proprietario di Roma aveva detto di mollare e nel 2015 aveva deciso l’autoretrocessione, quella che oggi si chiama riposizionamento. Se qualcuno manifestasse interesse a dargli una mano, non è escluso che Toti possa proseguire. Anche Vanoli ha chiesto aiuto senza, al momento, avere risposte. La differenza con le altre è che il presidente di Cremona non considera la possibilità di ripartire dalla A2. O Serie A o niente. L’attività proseguirebbe solo con le squadre giovanili della Vanoli Young".