REGGINA-BRESCIA 1-1 - A Fischnaller risponde Corvia ma gli amaranto tarpano le ali alle Rondinelle

10.05.2014 19:40 di  Antonio Paviglianiti  Twitter:    vedi letture
REGGINA-BRESCIA 1-1 - A Fischnaller risponde Corvia ma gli amaranto tarpano le ali alle Rondinelle
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© foto di Federico Gaetano

Quando si incrociano Reggina e Brescia non è mai una sfida banale. Dal gol d'antologia di Cozza, ai sediolini di quel 0-3 casalingo arrivando al pirotecnico 4-4 nella sfida tra due entità mitologiche per due mondi così contrapposti: l'Oriente con Nakamura, l'Occidente con il Divin Codino. L'ultima emozione è il doppio calcio di rigore parato da Kovacsik nella stagione 2011/2012. Oggi, però, di emozioni non ce ne stanno. Potremmo ribattezzarla la partita del rammarico tra chi, a metà settimana, ufficializza l'esito di una stagione disgraziata e chi, invece, perde l'ultimo treno per aggrapparsi al carrozzone playoff.

Reggina e Brescia giocano in un clima surreale, la prima mezzora è caratterizzata da un silenzio assordante tra gli stati d'animi delusi dei componenti delle tribune del Granillo, giungendo all'assenza forzata della parte calda del tifo a causa di qualche scaramuccia nel pre-gara.

La Reggina continua il processo di sperimentazione avviato ormai da un mese e si presenta con un 5-4-1 che in fase offensiva si trasforma in 3-4-2-1. Trova spazio il giovanissimo Bochniewicz in difesa, Maicon come trequartista e Fischnaller come prima punta atipica. Dall'altra parte l'ex Iaconi schiera i suoi con il classico 3-5-2 che in fase di possesso palla diventa 4-4-2 grazie alla propensione di Budel a impostare gioco davanti la difesa. L'assenza che pesa è quella dell'airone Caracciolo.

Trovare sussulti degni di nota sembra impossibile se non qualche tiro dalla distanza (Dall'Oglio) o qualche sgroppata sugli esterni (Zambelli e Scaglia). Il primo vero pericolo arriva alla mezzora e per la Reggina è già gioia gol: Fischnaller, imbeccato dalle retrovie, brucia un Di Cesare non al meglio e piazza la palla sul palo più lontano. Quinto centro stagionale, amaranto in vantaggio e pubblico di casa che strappa qualche timido applauso.

Il Brescia non reagisce nonostante provi a mescolare le carte e, a inizio ripresa, getta nella mischia Sodinha che si colloca tra le linee mettendo in apprensione la difesa amaranto. Gagliardi e Zanin corrono ai ripari togliendo uno spento Sbaffo in favore di un dinamico Pambou; questa mossa taglia le gambe al Brescia che non riesce più a costruire pericoli.

La Reggina avvia la fase passerella: fuori Fischnaller per Caruso, all'esordio nel giorno del suo diciannovesimo compleanno. Quando, poi, sembra giunta l'ora tanto attesa da Marco Condemi ecco che i piani si complicano: Lucioni entra in modo scomposto in area di rigore e causa la massima punizione in favore delle rondinelle. Per il direttore di gara è rosso diretto e la Reggina deve ridisegnare il proprio assetto. Corvia, nel frattempo, realizza il gol del pareggio e, sessanta secondi dopo, si mangia il gol della vittoria colpendo, in comproprietà con Grossi, un doppio palo quasi comico.

L'ultima sceneggiatura di un film lento e privo d'emozioni è tutta per Mauro Coppolaro che, a soli 17 anni, fa il suo esordio tra i professionisti rilevando Daniel Adejo. Al Granillo un pareggio che rammarica tutti.