BONAZZOLI-DIPENDENZA

14.11.2010 15:53 di  Giovanni Cimino   vedi letture
BONAZZOLI-DIPENDENZA
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© foto di Federico De Luca

Quella contro il Torino, era il penultimo impegno che metteva di fronte gli amaranto ad una squadra che può effettivamente concorrere per l'accesso ai playoff e potenzialmente per la promozione diretta. L'esame finale di questo scorcio, che ha preso avvio dalla sfida interna contro l'Empoli, si chiuderà lunedì prossimo a Novara, quasi un vero e proprio test di laurea. Dopo ci saranno gare contro formazioni comunque molto ostiche, ma con le quali gli amaranto possono dire la loro.

Con il Torino è arrivato un punto ben accetto, anche se è ovvio che si poteva magari trovare la zampata da tre punti e sarebbe stata una vittoria di grande valore, sia perchè si distanzava ulteriormente il Toro, sia perchè avere due punti in più in classifica non era davvero malaccio. Ma tant’è che il punteggio di parità è più che ottimo, visto anche un Torino che ha giocato bene e poteva anche’esso trovare il colpo da tre punti.

E allora, quali sono i principali spunti che ci ha dato Reggina-Torino? Uno evidente è la Bonazzoli-dipendenza, che è un puro dato di fatto numerico, oltre che sopratutto di peso specifico in campo. Una premessa: Bonazzoli è un uomo ovunque, chiude in difesa e dopo qualche secondo è pronto a tirare in porta. Non c’è oggi in B un calciatore come lui, con il suo entusiasmo, con la sua voglia, con la sua caparbietà, ma non c’è un giocatore che si avvicina alle sue caratteristiche, nell’attuale rosa della Reggina. Zizzari, il giocatore che Atzori ha scelto come suo alter-ego, ha dato dimostrazione di non poter sostituire l’attaccante di Asola. Sy e Campagnacci hanno fatto capire di non riuscire ad incidere sotto porta, seppur rappresentano due giocatori che ben si adattano nello scacchiere tattico di Atzori. E’ una lacuna dell’organico, ma affermare di dovere intervenire a gennaio per colmarla è oggi prematura, non fosse per il fatto che prima dell’apertura delle liste non si può ovviamente operare sul mercato.
Cosa si potrebbe quindi migliorare per far fronte ad una eventuale assenza di Emiliano? Forse si possono trovare nuove soluzioni per cercare la via della rete, magari ieri si è cercato un gioco monocorde, troppo a cercare l’esterno, che poi doveva tentare di saltare l’uomo e mettere poi la palla in mezzo per gli attaccanti. Si possono, dunque, cercare nuovi varchi e nuovi spazi, nuove soluzioni più che altro, per puntare e eludere le difese avversarie.

Ieri la squadra ha avuto qualche problema di ritmo a centrocampo, vuoi per la superiorità del Torino, vuoi per qualche giocatore un pò sottotono. Ecco, magari si poteva provare a mettere dentro un uomo che potesse dare un passo diverso, Tedesco o Castiglia e dare la continuità a Missiroli di spingere sulla destra, dove di fronte c’era un Zavagno punto debole dei granata ieri. Quando forse si è leggermente in difficoltà, si potrebbe adottare un più prudente ma non difensivo, 4-4-2, che ieri appunto, avrebbe dato al capitano la possibilità di stare in fascia e dare lo stesso contributo dei primi quarantacinque.

Adesso c’è una settimana delicata, quella che precede il posticipo di Novara, una partita da prendere senza alcuna paura reverenziale, ma certamente darà tante risposte sul futuro di questa squadra, sul futuro obiettivo del team amaranto.