NARDINI,"Che ricordi a Reggio"

22.10.2010 17:26 di  Redazione Tuttoreggina   vedi letture
Fonte: ilTirreno

EMPOLI. Se non avesse fatto il calciatore, avrebbe venduto articoli sportivi nel negozio del padre a Fiumalbo sull'Appennino Tosco Emiliano. Ma il talento ha prevalso sulla razionalità. E così, pur rimanendo legato alle origini, Riccardo Nardini è diventato professionista. Quest'anno è approdato in azzurro e, come una montagna da scalare, sta trascinando l'Empoli alla vetta. Sabato Aglietti e soci saranno chiamati ad una sfida impegnativa al Granillo contro una Reggina che - come gli azzurri - sta girando a mille. E per Riccardo Nardini sarà una sfida particolare, visto che l'esterno è anche cittadino onorario di Reggio Calabria: con la maglia amaranto, sotto la gestione di Walter Mazzarri, realizzò un'impresa che grida ancora oggi al miracolo. «A Reggio ho grandi ricordi - racconta Nardini - arrivai nel gennaio del 2007 e cercai di dare il mio contributo per conquistare la permanenza in serie A, che ad inizio stagione sembrava impossibile. La squadra era partita con la penalizzazione (undici punti) e per noi fu come conquistare lo scudetto. A fine anno avemmo l'onorificenza di cittadini onorari di Reggio Calabria e fu una grande emozione». Ma nella sfida di sabato sarà tutta un'altra musica. «Dovremo giocarcela come abbiamo fatto fino ad oggi - continua l'esterno - senza timori e con la consapevolezza di poter dimostrare il nostro valore. Sarà una gara dura, ma possiamo farcela. Se dovessi segnare un gol? Sarei felice, visto che non ne faccio molti. In questo caso non so se esulterò, ma sentimenti a parte, sarei orgoglioso di poter regalare i tre punti ai miei compagni». Un Empoli che sta volando, ma Nardini è il primo a tenere i piedi per terra. «Ancora non abbiamo fatto niente - prosegue il centrocampista - ma è chiaro che la vittoria contro una formazione importante come il Siena ci ha dato una bella dimostrazione sulle nostre possibilità. Detto questo dobbiamo ancora crescere e lavorare tanto per migliorare. La serie B è una categoria molto equilibrata e siamo consapevoli che possiamo giocarcela con tutti. Ma sarebbe inopportuno fare proclami. L'importante è lavorare a testa bassa con la massima tranquillità possibile. E poi tireremo le somme in fondo». Un gruppo in cui Nardini si è già ben integrato. «Ho trovato un ambiente ideale per lavorare - dice - uno spogliatoio unito, con un allenatore che ha messo a servizio della squadra anche la sua esperienza da giocatore. Da un punto di vista tecnico, poi, siamo una squadra ben costruita. Un mix di gioventù ed esperienza, con un capitano come Stovini, che in questa categoria c'entra poco. E poi ho la fortuna di essere ad appena un'ora e mezzo da casa: questo mi permette di trascorrere qualche ora in più con i miei familiari». Proprio la famiglia è uno dei valori su cui crede fermamente Nardini. «Quando ho la domenica di riposo - conclude - lavoro al negozio di articoli sportivi con mio padre. Quando smetterò col calcio tornerò a vivere pienamente la montagna: tra le mie grandi passioni metto anche lo sci e le gite a cavallo».