Reggina, dal sogno alla realtà: le vicende amaranto tra Ascoli e Lecce

27.04.2022 11:00 di  Il pensiero di Demis   vedi letture
Reggina, dal sogno alla realtà: le vicende amaranto tra Ascoli e Lecce
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© foto di Andrea Rosito

Dopo Ascoli,aspettando la partita con il Lecce,gli organi di informazione si sono "sbizzarriti" a pensare al futuro,guardando nella "Palla di vetro".

Abbiamo letto che la squadra,dopo aver raggiunto la salvezza,ha avuto un calo di tensione;che ha pagato tale rincorsa,dopo il periodo buio;che la salvezza è stato un risultato importante;che alcuni calciatori avevano bisogno di "tirare il fiato".

Sono cadute critiche sulla prestazione e sulla sconfitta di Ascoli e bisognava ringraziare Turati,altrimenti il passivo sarebbe stato più pesante;è stata messa in discussione la difesa che ha fatto fatica a contrastare i marchigiani;si lamentava l'assenza di Amione,lasciato a riposo;si evidenziava che Lombardi,giocatore di serie A,arrivato dalla Lazio,non aveva dato il contributo che si aspettava;che di Montalto non si avevano più notizie;che Menez non era più il calciatore visto ed apprezzato nelle partite prima della "la scoppola" di Benevento.Qualcuno suggeriva di trovare nell'incoscio di ognuno gli stimoli giusti per finire il campionato.Qualche altro ha evidenziato che la squadra ha acquisito pochi punti con quelle più forti.Taluni vedevano la gara con il Lecce come un incentivo per ottenere un risultato favorevole;la presenza dell'ex tecnico come uno stimolo per i giocatori per dare il meglio di se' stessi.A tal proposito della mancata conferma di Baroni non si è mai saputo il motivo, considerato che in un primo momento lo stesso aveva dato la disponibilità a rimanere.Tale vicenda è destinata a rimanere un altro "segreto di Fatima".Infine si recriminava sulla scarsa presenza del pubblico perché deluso dalla stagione degli amaranto.

Nella settimana trascorsa tra Ascoli e Lecce la tifoseria ha dato il benvenuto alla salvezza che ha permesso una sensazione di sollievo,dopo l'incubo durato oltre due mesi.(Anche questo è rimasto un "segreto di Fatima").In tanti recriminavano il mancato raggiungimento dei playoff;altri erano preoccupati per la possibile penalizzazione per il mancato pagamento di IRPEF e INPS.

I più lungimiranti erano in ansia per conoscere i programmi per la prossima stagione; se Stellone avesse rinnovato il contratto;se Taibi stesse operando per attivare la prossima campagna acquisti.

La maggior parte dei tifosi era preoccupata dalle parole del Presidente che nella sua ultima conferenza stampa ha parlato di ridimensionamento,di voler puntare sui giovani,in base alla situazione economica attuale;per chi dei giocatori della rosa presente potesse essere riconfermato;se il prestito di Amione del Verona,rivalutato da Stellone,si potesse rinnovare;l'importanza dell'acquisizione,a titolo definitivo,di Giraudo,un altro giovane su cui puntare;lo stesso pensiero potrebbe valere per Adjapong e Turati.Per il reparto offensivo che è stato poco produttivo (uno dei peggiori della categoria);per i centrocampisti che non hanno sostenuto adeguatamente gli attaccanti,realizzando pochi gol.

Dopo tanti interrogativi è arrivato il venerdì prima della partita con il Lecce,nel giorno di Pasquetta,che ha permesso di spostare l'attenzione sull'incontro con la capolista.

Tutti si auguravano un sussulto di dignità,un impegno fisico importante da parte dei calciatori,alfine di onorare la maglia,per rispetto ai tifosi,trovando gli stimoli giusti per prodigarsi fisicamente e mentalmente.

Si suggeriva l'utilizzo di Aglietti,di Franco,di Ejjaki che non hanno mai giocato.Come abbiamo avuto modo di vedere dei tre soltanto l'ultimo ha avuto modo di giocare l'ultimo quarto d'ora con il Lecce.La "famosa" rotazione di Stellone non ha avuto seguito.Tant'e' che,stranamente,man mano che si avvicinava il giorno della partita con il Lecce,le idee,i pensieri ed i ragionamenti si sono capovolti.

I calciatori hanno incominciamo a mandare segnali di "guerra" tipo:"giocheremo come se fosse uno spareggio,bisogna onorare il campionato per dignità e rispetto di noi stessi,pronti a dare battaglia fino all'ultimo secondo del recupero". EVVIVA! I tifosi,felici di tanto orgoglio,non volevano sentire altro.Tutti hanno pensato: "vuoi vedere che ci fanno la sorpresa di Pasqua"?

Alcuni,per la verità in pochi,non sono rimasti convinti dalle motivazioni espresse dai calciatori e dallo staff tecnico e si sono posti la domanda:"come mai tutto questo fervore,questo forte attaccamento a dismisura alla maglia?

I "malpensanti",che non mancano mai,si sono "allarmati",tanto da pensare:"ma che c'è sotto?Fino a qualche giorno prima si parlava di far giocare le seconde linee,di esperimenti,di far giocare coloro che hanno partecipato poco,di ragazzi della Primavera ed ora si dichiara tutto il contrario?Vuoi vedere che anche questo è l'ennesimo "mistero di Fatima",mai svelato?

Addirittura qualche calciatore è arrivato a dire che questa squadra "se la poteva giocare con chiunque"."Che sorpresa!Da non credere!Ai tifosi luccicavano gli occhi.Questa era "musica per le loro orecchie"!

Ci siamo domandati perché tutto questo attivismo?Perché mettere da parte le soluzioni programmate,alternative alle decisioni quotidiane?
I tifosi che sono abituati "a battere i marciapiedi",esterrefatti,hanno pensato: "QUI' GATTA CI COVA!"

Intanto i giorni passavano e,finalmente,si è arrivati a domenica,giorno della Santa Pasqua",quando si incomincia a "scoprire le carte"
Stellone era preoccupato per un Lecce,forte ed in salute;di una gara difficilissima per cui era necessario schierare la formazione migliore al fine di dare qualcosa in più contro un avversario forte in ogni reparto.

Ci domandiamo:solo un giorno prima della partita si scoprono le qualità del Lecce?
Cosa è cambiato dalle dichiarazioni del dopo Ascoli,rispetto ad oggi domenica di Pasqua?Senza voler essere blasfemo,qualcuno vuole festeggiare il giorno della Resurrezione?

Nessuno vuole mettere in dubbio l'importante lavoro svolto dal Mister dopo il suo avvento,nessuno mette in discussione la conferma il cui contratto è pronto e manca solo la firma del Presidente.
Si parla e si smentisce che ci possa essere dell'astio nei confronti del Lecce e del suo allenatore.Ci viene in mente una frase latina: "EXCUSATIO NON PETITA,ACCUSATIO MANIFESTA".

Alla fine un dubbio ci assale in testa e ci siamo posti una domanda:c'era bisogno di tutte queste "manfrine" per dire che con il Lecce si giocherà con "il sangue agli occhi",come sarebbe giusto per qualunque altra partita del campionato?

Nella vita è necessario "nascondersi dietro le belle parole"?

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