"Vertice con Spadafora, si aspettano date e orari della ripresa", oggi è la giornata decisiva

28.05.2020 10:45 di Redazione Tuttoreggina Twitter:    vedi letture
"Vertice con Spadafora, si aspettano date e orari della ripresa", oggi è la giornata decisiva
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© foto di Stefano Di Bella

"Vertice con Spadafora, si aspettano date e orari della ripresa", si legge oggi su Gazzetta dello Sport in merito all'incontro di oggi tra il ministro dello sport e la FIGC per la ripresa della serie A.

"Trentasei giorni dopo. Calcio e governo si erano visti il 22 aprile ancora nel pieno della tempesta coronavirus. Tutto era in altissimo mare. Le acque sono ancora agitate, per carità, ma oggi la ripartenza della serie A può avere una data. Condizionata, ma pur sempre una data. Gli ultimi eventi, la sospetta positività di un membro dello staff del Bologna e l’aumento dei casi registrato in Lombardia, non dovrebbero fermare il conto alla rovescia. E alle 18.30, il momento in cui Vincenzo Spadafora aprirà la conference call con tutte le componenti del mondo del calcio, al ministero dello Sport dovrebbero essere già arrivate le indicazioni del Comitato Tecnico-Scientifico. Che ieri non ha ancora aperto il fascicolo, ma che lo farà nella riunione di stamattina. Il protocollo sanitario per la ripresa delle partite riprende in pieno ciò che è stato stabilito per gli allenamenti: riesce difficile a questo punto pensare a una contrarietà degli scienziati.

«Non siamo robot»

Ieri è stato un giorno di contatti e di riunioni preparatorie. Si è discusso in Figc del problema della proroga dei contratti. Non ci potrà essere una norma complessiva, l’«ombrello» dell’indicazione Fifa permetterà trattative singole che comunque avranno dei vincoli. Il principio è chiaro, anche per i prestiti: i calciatori dovranno rimanere nelle loro squadre attuali fino alla fine della stagione (cioè al 31 agosto) senza fare ritorno alla base. Si parla anche di una mediazione sul fronte dei meccanismi per evitare un’eccessiva dilazione dei pagamenti degli stipendi. Ieri Damiano Tommasi, il presidente dell’Assocalciatori, ha detto a «Il Mattino» che «i calciatori non sono dei robot, ci sono delle preoccupazioni. Una criticità è la partita alle 16.30 che a giugno e luglio in Italia non è pensabile».

Orari e poesie

Una criticità che la stessa Lega ha cercato di ovviare proponendo orari di inizio delle partite differenti. Se prima delle 17 per i calciatori non si può giocare, ecco allora la proposta del primo slot orario delle 17.15. Si spostano in avanti anche le altre due fasce: start fissati per le 19.30 e addirittura per le 21.45. Soluzioni su cui il sindacato dei calciatori riaprirà la discussione. Tommasi si è anche concesso via twitter una fuga poetica e l’ungarettiano «Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie» è diventato «Si sta come a maggio. In Italia, la serie A». Provando una traduzione: è tutto ancora incerto.

Con cosa ripartire

Ma come e quando si ricomincerà? Alcuni club, specie chi direttamente coinvolto, spinge per ripartire con i recuperi della venticinquesima giornata, gli altri per il turno completo della ventisettesima. Una terza soluzione, altrettanto probabile, è ricominciare con le semifinali di Coppa Italia: Napoli-Inter e Juve-Milan, partite che coinvolgerebbero un’ampia parte di spettatori dal momento che si tratta di avvenimenti in chiaro, circostanza che non dispiacerebbe al ministro Spadafora. Per le date di ripartenza è ballottaggio tra 13 e 20 giugno.

«Evitiamo il crollo»

Della ripartenza ha parlato pure Gabriele Gravina, numero uno Figc: «Solo l’immediato ritorno in campo consentirà al calcio italiano di attutire il crollo dei ricavi sul breve periodo stimabili altrimenti in oltre 700 milioni, più di 500 generati dal blocco imposto dal Covid-19 - ha detto in un intervento sulla piattaforma web dell’osservatorio “Riparte l’Italia” - Occorre difendere 100 mila lavoratori, un milione e mezzo di tesserati e 4,7 miliardi di fatturato. Il compito della Figc è fare di tutto, sempre nel rispetto della salute di ogni protagonista, per rimettere in moto il sistema, anche per impedire che la crisi economica comprometta, stavolta sì irreparabilmente, la passione degli italiani verso questo splendido gioco».

Scontro tv

I risvolti economici della situazione sanitaria chiamano in causa lo scontro con Sky, a cui è destinato un decreto ingiuntivo: rispetto agli altri broadcaster ha da subito assunto un atteggiamento più aggressivo. Se Dazn e Img hanno prospettato pagamenti dilazionati nel tempo (Lega e società valuteranno), in Sky ha prevalso la corrente più agguerrita: dopo anni di collaborazione con la Serie A, in pochi mesi si è arrivati a uno scontro feroce. La tv ha sempre preteso uno sconto sul pagamento della sesta rata come fondamento per poi passare al saldo, proposta di sconto che per i club è stata subito giudicata irricevibile. Così ieri sera è stato depositato in tribunale il decreto ingiuntivo. Non solo: la Lega ha escusso la fideiussione emessa da Comcast, cioè la garanzia a cui aveva provveduto la capo gruppo".