Emergenza coronavirus, il decreto liquidità del Governo Conte: i punti salienti dell'intervento

06.04.2020 21:59 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Emergenza coronavirus, il decreto liquidità del Governo Conte: i punti salienti dell'intervento
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© foto di Samantha Zucchi/Insidefoto/Image

Nuovo decreto approntato dal Governo Conte per dare liquidità alle "grandi, medie e piccole" imprese.

Nel dettaglio i punti chiave dell'intervento, che libera ben 400 miliardi di euro, come riporta repubblica.it:

Rinviati i pagamenti

Il governo sospende "vari pagamenti fiscali e contributivi" che gravavano sulle imprese; e alcune "ritenute" che cadevano invece sulla testa dei lavoratori autonomi (tra aprile e maggio). Lo Stato, per il momento, rinuncia a incassare 10 miliardi di euro.

In particolare, le ritenute sospese ammontano a circa 4,3 miliardi (2,536 miliardi per aprile, inclusi i 950 milioni già sospesi dal decreto Cura Italia, e 1,771 miliardi per maggio, inclusi i 79 milioni già sospesi). A questi importi, andrà aggiunta l'Iva per 4,48 miliardi (2 miliardi per aprile e 2,432 miliardi per maggio).

Tablet negli istituti

Dopo un monitoraggio, il decreto stanzia 85 milioni di euro in favore delle scuole. "Risorse che possono essere spese subito", dice la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina. Di questi 85 milioni, settanta permetteranno agli istituti di acquistare "tablet e pc" in modo da organizzare meglio la didattica a distanza. Beneficiari saranno "gli studenti meno abbienti. Bisogna garantire - aggiunge la ministra - il diritto costituzionale di accesso alla scuola". 

La sicurezza nazionale

Le imprese italiane, fiaccate dalla bufera economica, rischiano di diventare preda di colossi internazionali. Per contrastare "scalate ostili", il governo rende più alto il muro protettivo assicurato dalle norme golden power. La protezione investirà anche aziende attive nei settori "finanziario, dell'energia, dei trasporti, dell'acqua, della sicurezza alimentare, dell'agricoltura". 

Dice il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fracarro: "Da questo momento, lo Stato potrà bloccare le acquisizioni di aziende espressione dell'interesse nazionale. Questo momento di difficoltà non si tradurrà in un'occasione per depredare il tessuto produttivo italiano".

Il Fondo centrale di garanzia

Da sempre, migliaia di imprese e professionisti faticano a ottenere prestiti perché non possono offrire in cambio delle garanzie (come ad esempio sono gli immobili). Per questo, risorse nazionali ed europee finanziano un Fondo centrale di garanzia, che offre una copertura pubblica ai finanziamenti concessi da banche, società di leasing e intermediari finanziari.

Adesso il governo del decreto semplifica le procedure, stanzia nuove risorse e amplia l'importo medio del prestito. "In alcuni casi gli istituti di credito - dice il ministro dello Sviluppo Economico, Patuanelli - potranno dare dei soldi senza neanche aspettare il via libera del Fondo centrale di garanzia".

"Basterà dimostrare di avere i requisiti, di avere una partita Iva, l'ultima dichiarazione dei redditi, l'ultima dichiarazione di pagamento delle imposte per ottenere il prestito" perché la "garanzia diventa automatica". Questo meccanismo viene introdotto per aiuti fino ai 25 mila euro, per i quali la garanzia farà capo interamente allo Stato.

Gli importi degli aiuti

In generale, il Fondo centrale di garanzia viene rafforzato con una iniezione di liquidità di 1,5 miliardi di euro. In questo modo,la platea dei beneficiari includerà le aziende fino a 499 dipendenti. Prestiti (con scadenza fino a 6 anni) - per importi fino agli 800 mila euro - saranno garantiti al 100% (per il 90% dallo Stato e per il 10% da Confidi). Prestiti fino a 5 milioni di euro beneficeranno di una garanzia al 90%. 

Il nuovo fondo di Sace

"Adesso - spiega il ministro dell'Economia, Guatieri - creiamo una task force che metterà in piedi, in pochi giorni, un secondo fondo". Il nuovo serbatoio farà capo alla Sace, braccio operativo della Cassa Depositi e Prestiti, società specializzata nel settore assicurativo e soprattutto finanziario. 

In concreto, il nuovo fondo concederà garanzie "a banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e altri soggetti abilitati all'esercizio del credito". Queste garanzie potranno arrivare fino 200 miliardi di euro, "di cui almeno 30 miliardi a supporto di piccole e medie imprese" (inclusi i lavoratori autonomi e i liberi professionisti titolari di partita Iva").