L'ANGOLO DEI TIFOSI - Ecco le nuove mail

21.10.2014 16:50 di Redazione Tuttoreggina Twitter:    vedi letture
L'ANGOLO DEI TIFOSI - Ecco le nuove mail
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© foto di Federico Gaetano

Ecco le nuove mail giunte alla casella di posta elettronica tuttoreggina@libero.it.  Potete continuare ad inviare le vostre considerazioni ESCLUSIVAMENTE all'indirizzo sopracitato.

 

Gentile redazione.

Piove sul bagnato! Ma quando finira` di piovere? Quanti altri punti di penalizzazione arriveranno? Se in nove partite abbiamo totalizzato nove punti dov'e` l`appiglio per essere ottimisti? E` possibile che questo Ranieri che e` stato inibito non sapeva  che ci sarebbe andata di mezzo la sua dignita`? O forse si credeva piu` furbo degli altri? E` chiaro che adesso il presidente Foti, sapeva che tipo di collaboratori gli servivano e se li e` scelti di persona, ahi voglia ad appellarsi, con la pluri recidivita` chi crede piu` all`azienda Reggina calcio 1986? E nella presente situazione qual'e` il ruolo dei tifosi? C`e` l`hanno un ruolo i tifosi? A parte l`incoraggiamento alla squadra con quale stato d`animo lo faranno sapendo della completa inaffidabilita` dei dirigenti dell`azienda? A Reggio i nodi sono venuti o stanno venendo al pettine e purtroppo, sono venuti e stanno venendo anche per la nostra amata squadra.

Paolo Caccamo

 

Gentile e stimata Redazione,
tra una classifica poco entusiasmante, l´atteggiamento propositivo di un organico comunque giovane anche se in alcuni elementi esperto, e la batosta della penalizzazione(prima rata), è corretto ritenere, a mio immodesto avviso, come obiettivo principe esclusivamente la salvezza, che giá di per sé non sará una passeggiata, come giustamente da Voi ribadito. Non vorrei essere frainteso, è ovvio che la storia nessuno la potrá cancellare. I tifosi che con entusiasmo stanno sostenendo la squadra capiscono benissimo che questo è il momento per lottare e cercare di mettere al sicuro intanto la categoria. Questo non deve di certo mortificare l´orgoglio dei tifosi e della squadra di rappresentare una cittá che al di lá del blasone vanta anche una storia e sta ritrovando una precisa identitá. SE tutto va bene(faciti corna), sulle basi gettate quest´anno, con qualche ritocco e senza rivoluzionare la squadra si potrá il prossimo provare a recitare un ruolo da protagonisti. Questo non vuol dire avere paura della Lupa Roma, del Matera o dell´Aversa, ma significa essere saggi e guardare in prospettiva, sapendo cogliere quantomeno un seppur minimo spunto di programmazione, quando se ne vede uno.
Dire "noi siamo la Reggina" deve essere solo un modo per spronare calciatori molto giovani e guidarli tramite l´esempio e la storia, e per noi tifosi puó essere utile a rafforzare la fiducia e mantenere(o ritrovare) coesione. Di certo non è stato e non sará un lasciapassare per palcoscenici migliori, eravamo ancora in serie A quando si è cominciato a dire con aria snob "noi siamo la Reggina" stanchi di salvezze risicate, e questo non ha fatto altro che aprirci sí delle porte, ma porte  prima del purgatorio della serie cadetta e poi dell´inferno della serie c.
Un altra questione riguarda il modo in cui lotteremo per raggiungerla questa salvezza. Ed allora va bene l´impegno, va bene il gioco palla a terra, ma in alcuni momenti ben venga anche lo "schifosissimo e indegno" catenaccio, se serve a portare fieno in cascina. A questo proposito auspicherei la visita periodica di Campioni del calibro di Maurizio Poli, Rosario Sasso, Tonino Martino, gente che ha dimostrato di avere il sangue amaranto e che potrebbe ancora dare tanto per bagaglio umano ancora prima che tecnico. In questo senso è una cosa positiva avere Cozza, Tedesco, Mozart ed anche Giacchetta al sant´Agata. 
Scusate per il "romanzo" e grazie per lo spazio.
Cordiali saluti

Alberto Murolo

LA REDAZIONE RISPONDE: Il problema è, in vista della prossima stagione, che difficilmente ci sarà la forza economica di trattenere qualche elemento importante, come i vari Rizzo, Di Lorenzo o Dall'Oglio, per non parlare dello stesso Insigne.

 

Molto più dignitoso non iscriversi e ripartire da zero anziché retrocedere sul campo.

Alessandro