REGGINA - Le parole che non si sentiranno: silenzio assoluto verso il Benevento
Le domande che non si faranno, il silenzio che domina sulla scena. La Reggina è chiusa nel suo guscio, nel segreto del suo Centro Sportivo, lontano da chi potrebbe far conoscere sensazioni e umori di una squadra che ha una costante: quando scende in campo, almeno nelle ultime settimane, perde male.
Il post-Cozza è un'incognita assoluta, almeno per il mondo esterno al Centro Sportivo. Chi è disponibile e chi meno, non è dato saperlo, almeno non ufficialmente. Le parole che non si diranno e non si sentiranno.
Arriva il Benevento e il solito ambiente pessimista, non certo a torto, si prepara ad una prevedibile sconfitta. I calciatori che ne pensano? Non lo sentiremo.
Fuori si pensa alle soluzioni per ovviare alla crisi più profonda dela storia della Reggina Calcio, si pensa a come chiudere un libro nero che nessuno vuole più leggere. Foti la sua ricetta ce l'ha, il suo "azzardo" finale lo ha fatto intendere: sulla riuscita si gioca l'esistenza della società sorta nel 1986.
Lontani dalla Reggina si sta male, non sentire parole è ancora peggio.